Alice dal Gobbo

December 15, 2025 00:07:25
Alice dal Gobbo
Giornata Mondiale della Filosofia 2025
Alice dal Gobbo

Dec 15 2025 | 00:07:25

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Show Notes

Paura, ansia climatica, rabbia o speranza: quali emozioni possono davvero innescare il cambiamento ecologico?

In occasione della Giornata Mondiale della Filosofia 2025, Unige Radio intervvista Alice Dal Gobbo, ricercatrice dell’Università di Trento, per riflettere sul legame tra crisi climatica, affetti e azione collettiva.

Un dialogo filosofico sull’urgenza del presente e sulla desiderabilità dei futuri ecologici.

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Unige Radio per la Giornata Mondiale della Filosofia 2025. Sono con Alice Dal Gobbo, ricercatrice dell'Università di Trento. Alice, ti chiedo, spesso si fa leva sulla paura per agevolare un cambiamento dello stile di vita a favore dell'ecologia. La si ritiene una buona strategia? [00:00:23] Speaker B: Beh intanto buongiorno a te e a tutti coloro che ci stanno ascoltando è una domanda difficile a cui rispondere così è bruciapelo però forse quello che si può dire intanto è che come già suggerisce la domanda stessa eh le emozioni sono una parte importante di come viviamo eh il cambiamento climatico, la crisi climatica, le crisi ambientali e sempre di più si si. [00:00:51] Speaker B: Sia per quanto riguarda la la ricezione eh di ciò che sta avvenendo che per quanto riguarda invece che cosa fare, come rispondere a questi a questi eventi. è assolutamente vero che eh spesso si fa leva su mh sentimenti, emozioni come appunto quello della paura ma anche l'ansia, l'ansia climatica è una delle delle emozioni che sta venendo eh studiata e che sta emergendo sempre di più. diciamo tutte queste emozioni tra virgolette negative che emergono di fronte a questi grandi sconvolgimenti in qualche modo sicuramente ci fanno sentire l'urgenza di ciò che sta succedendo e quindi per questo sembra che possano aiutare dei cambiamenti nella vita quotidiana però allo stesso tempo quello che è stato anche notato è è che portano spesso all'inazione, alla chiusura dei soggetti invece che alla volontà no? Di di mobilitarsi o comunque di cambiare le cose perché ci si sente spesso incapaci di fare qualcosa di fronte a questi eventi così così grandi e appunto la paura e l'ansia sono tendenzialmente due di queste emozioni che bloccano piuttosto che che invece innescare il cambiamento. quello che però si vede è che se l'ansia, la paura però anche per esempio la rabbia o il risentimento nei confronti per esempio di chi non sta agendo per cambiare le cose di fronte al cambiamento climatico vengono canalizzate in qualche modo attraverso dei messaggi positivi ma soprattutto la possibilità di portare avanti un'azione non individuale ma collettiva allora tendenzialmente questi queste emozioni possono anche in qualche modo trasformarsi magari rimanere però essere accompagnate da emozioni come per esempio la speranza o emozioni più tra virgolette legate a a a alla gioia, come il piacere, la bellezza, l'amore che invece sono effettivamente delle emozioni che possono aiutare le persone a cambiare sia nella propria quotidianità che poi invece a fare parte per esempio di mobilitazioni climatiche per fare pressione sugli organi decisionali in modo che le politiche vadano in quella direzione. [00:03:20] Speaker A: Quindi delle emozioni molto agli antipodi per raggiungere lo stesso scopo. Te quale useresti personalmente? Andresti più sulle emozioni negative o fare leva sulle emozioni positive o un po' un po'? [00:03:36] Speaker B: Eh allora penso che nella mh nell'esperienza che tutte e tutti abbiamo della crisi climatica, delle crisi ambientali, del degrado che stiamo vivendo tutte queste emozioni in realtà mh entrino in campo e forse ognuna di queste ha un eh un suo ruolo da giocare ecco mettiamola così eh perché effettivamente quelle le emozioni come la paura. [00:04:06] Speaker B: Realizzare forse anche in modo più profondo ciò che sta succedendo e invece delle emozioni come la rabbia e come il risentimento possono essere davvero possono aiutare a mobilitare e ad attribuire delle responsabilità verso le cose verso chi o che cosa effettivamente sta producendo questo questo cambiamento. e dall'altro lato però ritengo anche che siccome per pensare di uscire da questa crisi bisogna anche immaginare degli altri modi di vivere, degli altri modi di organizzarsi sia allo stesso tempo necessario che le azioni che portiamo avanti tutti i giorni ma anche appunto come dicevo prima in modo collettivo siano in qualche modo infuse eh da da sentimenti più appunto costruttivi se vogliamo no? Adesso magari anche andando oltre questa dicotomia tra negativo e positivo che io stessa ho richiamato prima ma ecco cioè l'idea che ci siano dei sentimenti che invece ci portano eh ci accompagnano nell'immaginare dei futuri diversi e che questi futuri siano desiderabili. Secondo me il tema della desiderabilità era una cosa che diceva anche Alexander Langer che era un ecologista tra l'altro del delle parti da cui parlo io e la desiderabilità e quindi la possibilità di attribuire delle emozioni, degli affetti appunto positivi verso il futuro probabilmente è uno degli aspetti chiave della possibilità che le persone poi abbiano voglia a portare avanti un cambiamento che sicuramente richiede tra virgolette dei sacrifici rispetto a ciò che siamo abituati a fare oggi, ma che però in realtà promette anche di portare a delle forme, dei modi di vita più felici. [00:06:17] Speaker A: Ok, quindi quasi più un fare leva sull'ambizione della gente. [00:06:22] Speaker B: Sì, non so se la chiamerei ambizione, nel senso che forse ambizione, per come siamo abituati a intenderla, è una spinta individuale, no? E invece in questo caso mi sembra. [00:06:39] Speaker B: Ecco forse una spinta anche che deve essere collettiva di cura eh però sicuramente fa releva su un bisogno e un desiderio che secondo me c'è di di cambiamento e di trasformazione. Non credo che eh in generale siamo in una fase storica in cui le persone siano davvero soddisfatte della propria vita. E pensare a trasformare le nostre società in un senso più ecologico penso che. [00:07:09] Speaker B: In un modo diverso e che tiene in considerazione anche il pianeta, il resto del pianeta. [00:07:16] Speaker A: Bene, beh direi che abbiamo finito il tempo, quindi io Alice ti ringrazio e ti auguro una buona giornata. [00:07:22] Speaker B: Grazie a voi.

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