Episode Transcript
[00:00:00] Unigiradio per la Giornata Mondiale della Filosofia 2025.
[00:00:05] Sono con Maura Benegiamo, ricercatrice dell'Università di Pisa. Buongiorno a tutte e a tutti.
[00:00:11] Maura, io ti chiedo, quali sono le principali sfide di giustizia sociale nate a seguito della crisi climatica? Buongiorno nuovamente, grazie per la domanda, che è una domanda importante perché effettivamente la crisi climatica è in sé una crisi della giustizia sociale. In qualche modo indica oggi in particolare l'assenza della prospettiva della giustizia sociale.
[00:00:35] e quindi una delle prime sfide è proprio reinserire la questione della giustizia dentro il dibattito sulla crisi climatica e reinserirlo non tanto e non solo come effetto dell'inaspirarsi, diciamo, della crisi stessa, ma come dimensione strutturante.
[00:00:53] Dimensione strutturante anche nella sua dimensione storica, infatti non possiamo scindere l'esplosione, diciamo, del dissesto climatico dalla storia del capitalismo fossile, del capitalismo estrattivista, dell'imperativo della crescita e del profitto e dell'organizzazione diseguale del lavoro e della riproduzione sociale che ne è conseguita. Quindi la crisi climatica è immanente e deve essere inserita dentro questa storia peculiare della modernità capitalista.
[00:01:22] e se non si riesce in qualche modo ad attaccare, ad addentrare questa dimensione strutturante della crisi, diventa difficile un suo superamento.
[00:01:32] In questo senso penso che sia possibile dire che una società più ecologica è anche una società più giusta, ma viceversa, una società più giusta è anche una società più ecologica. e questo ce lo dicono anche i dati. Penso al più recente rapporto Oxfam che ci dà una fotografia della divisione dell'emissione globale per classe di appartenenza, quindi per divisione della ricchezza, E quello che trovo interessante da questi dati, a cui rimando l'ascoltatore e l'ascoltatrice a consultare il rapporto che è disponibile online, quello che trovo interessante non è soltanto la ormai ben nota consapevolezza di quanto i cosiddetti super ricchi, che rappresentano il 0,1% della popolazione mondiale, inquinino con i loro consumi, ma io inviterei a riflettere su quanto inquinino attraverso gli investimenti che conducono.
[00:02:31] Il rapporto Oxfam mostra che il 60% degli investimenti dei miliardari globali è concentrato in settori che sono devastanti per il clima. come le miniere, come l'estrazione petrolifera e come anche l'intensificazione dell'estrattivismo digitale.
[00:02:48] In questo senso ci fa vedere che c'è un rapporto diretto tra accumulazione e crisi climatica e ci fa vedere chi trae profitto dalla crisi climatica e quali sono invece i territori e le persone che ne pagano le conseguenze. Ci fa vedere la stretta connessione tra accumulazione della ricchezza e intensificazione della crisi climatica, che poi si traduce anche in una serie di relazioni politiche e di interessi che rendono difficile la transizione, come ci ha mostrato l'esito disastroso della COP di Belen in Brasile, dove tra l'altro il numero di lobbisti vicini all'industria fossile superava di gran lunga il numero di rappresentanti dei paesi più colpiti dal dissesto climatico.